Articoli di approfondimento sul Phishing Italiano e Internazionale con nozioni tecniche e metodi di prevenzione.

Scoperta una campagna di phishing contro Facebook Business: i criminali sfruttano demo gratuite di Salesforce per inviare email fraudolente.

Negli ultimi giorni il team di Cyber Threat Intelligence di D3Lab ha intercettato una campagna di phishing ai danni di Facebook Business che si distingue per una caratteristica particolarmente insidiosa: l’utilizzo dell’infrastruttura di Salesforce, uno dei principali CRM a livello mondiale, come canale di invio delle email fraudolente.

L’email analizzata arriva da un indirizzo del tutto legittimo, [email protected], e supera i controlli SPF senza problemi. Non siamo quindi davanti a un classico caso di spoofing, bensì a un abuso consapevole delle funzionalità offerte dalla piattaforma. I criminali, infatti, registrano un account su Salesforce approfittando della demo gratuita e sfruttano questo accesso per inviare messaggi fraudolenti che appaiono tecnicamente autentici e quindi difficili da bloccare con i filtri antispam tradizionali.

Il testo della comunicazione simula una notifica legale proveniente da Sony Music Italy tramite lo studio Legance – Avvocati Associati, sostenendo che i contenuti musicali protetti da copyright sarebbero stati condivisi senza autorizzazione sulle pagine Facebook del destinatario. Per aumentare la pressione psicologica viene fornito un numero di caso fittizio e si prospettano possibili conseguenze legali. All’interno del messaggio è presente un link che sembra appartenere a business.facebook.com, ma che in realtà reindirizza verso un dominio esterno creato Ad-Hoc dai criminali (metahelp-support[.]com).

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Il team di Cyber Threat Intelligence di D3Lab ha rilevato una nuova e insidiosa campagna di phishing via SMS (smishing) che sfrutta il nome dell’Agenzia delle Entrate per indurre gli utenti a fornire dati personali e, soprattutto, le credenziali di accesso ai propri wallet di criptovalute.

Il messaggio SMS fraudolento

Gli utenti ricevono un SMS con il seguente testo:

“Abbiamo rilevato valute virtuali a Lei riconducibili. La normativa vigente ne impone la dichiarazione entro il 30/09/2025 agenziaentrate-dichiarazione[.]com”

Il link contenuto nel messaggio rimanda a un dominio recentemente registrato (agenziaentrate-dichiarazione[.]com), non riconducibile all’Agenzia delle Entrate, ma gestito da attori criminali.

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In questi primi mesi del 2025 il team di Threat Intelligence di D3Lab ha osservato un aumento preoccupante delle campagne di phishing rivolte agli utenti italiani di Binance, la nota piattaforma internazionale per lo scambio di criptovalute. Questo fenomeno non solo si distingue per l’alto volume di attacchi, ma anche per il grado di sofisticazione raggiunto: SMS, email, telefonate e ora anche Telegram vengono sfruttati per colpire le vittime in maniera mirata. In questo articolo analizziamo tecnicamente una delle campagne più attive di quest’anno, con l’obiettivo di informare e proteggere gli utenti.

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Dalla seconda metà di febbraio 2025, è stata osservata in Italia una nuova campagna fraudolenta che sfrutta applicazioni Android apparentemente legittime per sottrarre i dati delle carte bancarie tramite tecnologia NFC. Queste app, denominate “SuperCard X”, “KingCard”, o “Verifica Carta”, non sono malware che comprometto il device in senso tradizionale, ma strumenti sofisticati che consentono ai criminali di emulare carte di credito o debito e disporre illeciti pagamenti contactless a distanza, sfruttando dispositivi controllati da remoto.

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Un altro anno volge al termine e, come di consueto, il nucleo anti frode del D3Lab si appresta a fare un bilancio per esaminare l’andamento del phishing (e non solo) nel contesto italiano e le sue evoluzioni.

Iniziamo a smontare alcuni luoghi comuni, come ad esempio:

  • “Io non ci cascherò mai”
  • “Solo le persone anziane o quelle che non sono esperte di tecnologia vengono ingannate.”
  • “Solo gli stupidi ci cascano (io sono più furbo).”

Nella nostra esperienza quotidiana in D3Lab, abbiamo avuto modo di analizzare a fondo queste affermazioni e possiamo dire con certezza che non corrispondono alla realtà. Ne sono prova il numero sempre crescente di vittime che tale fenomeno registra giornalmente, come evidenziato dai dati riportati di seguito, relativi a carte di credito, username utilizzati per l’accesso all’home banking e indirizzi email sottratti dai criminali.

Iniziamo facendo un confronto negli anni.

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Nella giornata di ieri, 12 dicembre, il team anti-frode D3Lab ha rilevato la prima campagna ai danni degli utenti Multicard ENI, servizio indirizzato alla aziende per semplificare la gestione delle spese delle flotte aziendali.

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Nella giornata odierna il team anti-frode D3Lab ha rilevato la prima campagna di phishing ai danni di ho. Mobile, marchio commerciale di Vodafone Enabler Italia S.r.l., società di Vodafone Italia SpA.

L’identificazione è avvenuta partendo dall’analisi di una campagna di phishing a danno di altro operatore telefonico, evidenziando l’attività per “settore” messa in atto dai cirminali.

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Nella giornata odierna, durante le consuete attività di monitoraggio e contrasto alle frodi online, il Threat Intelligence Team di D3Lab ha rilevato la prima campagna di phishing dell’anno ai danni di Trenitalia.

Trenitalia S.p.A, è un’azienda pubblica partecipata dal 100% da Ferrovie dello Stato Italiane ed è la principale società italiana per la gestione del trasporto ferroviario passeggeri.

Già in passato, abbiamo affrontato un caso di phishing mirato ai danni di Trenitalia S.p.A. In quell’occasione, l’attacco consisteva in un falso portale di prenotazione dei biglietti, progettato per rubare i dati personali delle vittime.

Ora i malintenzionati hanno cambiato strategia.

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Nelle sue quotidiane attività di analisi e contrasto alle frodi online, il Threat Intelligence Team di D3Lab ha rilevato la diffusione di una campagna di phishing ai danni di IP Gruppo API.

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Negli ultimi giorni, è stata rilevata la prima campagna di phishing mirata contro gli utenti italiani di Glovo, la nota piattaforma di consegna a domicilio. Questa nuova frode è stata diffusa via e-mail e sfrutta tecniche sofisticate per indurre le vittime a fornire informazioni personali e dati sensibili, come credenziali di accesso e dettagli di pagamento.

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